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venerdì 30 dicembre 2011

E' tempo di migrazioni nel Cielo Alto


E' così che andrò anch'io?
Lentamente, senza dirti mai addio.

Ancora siamo a vivere di niente
e ancora la vita si fa ferita
come papaveri in un campo nell'alba,
dietro la notte.

Li vedo ballare
nella mia infermità sentimentale
come se vivere o esistere
fossero i peggiori fra i mali.

Catturami nel silenzio
l'eco della distanza
e percorrimi più per follia
che non per appartenenza.

Un destino a forma di sassi
si lancia nella calma dello stagno
per incitare al volo
quello che da millenni non si sposta.

Vorrei essere
- o magari solo cercare -
il tentativo di distrazione,
o quell'aquilone che lascia la tua mano

e si lascia Amare
almeno dalle nuvole.

Poi tutto è come non vedi.
Anche io ho un'anima che salta;

come una rana,
che da uno stagno all'altro
gracida perché non sà cantare.

Ma l'anima piruetta
come una libellula sullo specchio dell'acqua,
sembra una ballerina
in un corpo che non corrisponde.

In lei non capirai mai
l'infermità che la costringe a ballare
parola dopo parole,
come su un fuoco
che non riesce a domare. 


Grazie di cuore a tutti. A chi voglio bene. A chi ha condiviso con me pensieri, emozioni, visioni, magie, sogni .. Grazie a chi è passato qui anche solo per curiosità, per errore, per caso. A tutti il mio abbraccio e l'augurio per il nuovo anno: che mai vi manchi la follia della Speranza. E' in questo tempo balordo, il vero motore, oltre all'Amore che ci porta a navigare ognuno la propria storia e trovare il ruscello che scava la roccia. Buoni giorni con le persone che Amate, trattale con cura come fosse ogni giorno l'ultimo giorno... e che siano accolte nel vostro cuore anche le Assenze, che sono sempre qui a ricordarci quel tempo straordinario che non torna.



auguri ad ognuno di voi. Piero

è tempo di migrazioni nel Cielo Alto...



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