Ardo ma non so dire
fin dove mi proiettano le fiamme,
che non sono fiamme ma un puro ardere in me
che mi spinge verso fuori, o
verso un altro dentro. Ardo
ed entro nella fonte ardente,
quel centro d’amore che costringe a traboccare,
fa male non sapere dove finisce, dove
riposare o smarrirsi, fin dentro la vertigine.
Non c’è termine, non c’è chi,
ci sono solo curve che riportano indietro.
Non c’è in chi finire di ardere:
son tutti trasparenti.
Passo attraverso di essi
ma non trovo altro fine, o mezza porta,
o la pace definitiva.
La gioia è dolore perché puro progetto.
Le fiamme solo si potran dissolvere
in se stesse. Sono
un animale impazzito che danza sul fuoco
della sua stessa nascita, i miei piedi
partono dalla terra e nella terra batte
l’eco del mio stesso battito.
Sto suppurando amore
da tutte le mie ferite e non credo,
non posso più credere
che l’ansia d’infinito
si curi studiando la piaga.
Non c’è in chi finire di ardere:
son tutti trasparenti.
Passo attraverso di essi
ma non trovo altro fine, o mezza porta,
o la pace definitiva.
La gioia è dolore perché puro progetto.
Le fiamme solo si potran dissolvere
in se stesse. Sono
un animale impazzito che danza sul fuoco
della sua stessa nascita, i miei piedi
partono dalla terra e nella terra batte
l’eco del mio stesso battito.
Sto suppurando amore
da tutte le mie ferite e non credo,
non posso più credere
che l’ansia d’infinito
si curi studiando la piaga.
CHANTAL
MAILLARD
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